mercoledì 10 febbraio 2010

Turturro



John Turturro, fino a ieri sera, per me era solo un attore italo-americano che ha lavorato in film che mi sono piaciuti molto, e anche un regista (di poche pellicole ma che ho molto apprezzato). Insomma, un artista sul quale mi permettevo di gettare un occhio di riguardo nel mare degli stimoli e delle curiosità che il mondo e le persone intorno a me mi porgono continuamente, conscio che fosse una bella persona con una testa più che funzionante sulle spalle e con un cuore grande, e anche con delle origini italiane che me ne accrescevano campanilisticamente la simpatia.

Da ieri sera è ufficialmente mio fratello!

E non per lo strepitoso film dei Cohen del quale faceva parte...



John Turturro è mio fratello per uno spettacolo teatrale dal titolo "Fiabe italiane (Italian Folktales)" che ho avuto la fortuna di vedere ieri sera al Piccolo Teatro Strehler di Milano



"Ho scelto le Fiabe italiane - spiega John - perchè sono state il primo regalo che ho ricevuto da mia moglie Katherine Borowitz, quando eravamo ancora fidanzati e mi hanno aperto il cuore e il cervello".
John è il primo a mettere in scena Fiabe italiane. Prima di lui, solo Federico Fellini (e chi se no?) aveva pensato a un progetto simile, mai andato in porto.
In scena insieme a John Turturro una compagnia di attori e musicisti meravigliosi fra cui (che bello!) alcuni talenti "di famiglia": Katherine Borowitz (moglie di John), Diego Turturro (9 anni, il figlio) e Aida Turturro (cugina di John).
Scenografia assolutamente indimenticabile.
Insomma, uno spettacolo che non ho esitato a definire
"il più bello che io abbia mai visto!"
Senza la benchè minima paura d'aver esagerato (e se anche fosse... come canta papà Enzino - Jannacci per i non affiliati - "L'importante è esagerare!")
E sì che ne ho visti parecchi, e molti anche belli, e qualcuno anche bellissimo... Ma John con questo suo stupefacente omaggio alle Fiabe Italiane (quelle raccolte dall'amatissimo Calvino mischiate con una sapienza e un montaggio drammaturgico ammirevole con quelle dei non meno amati Basile e Pitrè) ha composto un miracolo di bellezza e di amore che tutte le persone del mondo dovrebbero vedere. E se non tutte le persone, almeno tutti i bambini del mondo dovrebbero vederlo. Anche, e soprattutto, quelli che non hanno da mangiare perchè siamo ancora troppo stupidi per occuparci di sfamare tutti, anche, e soprattutto, quelli che non sono amati abbastanza, anche, e soprattutto, quelli che sono malati, perchè

GUARDANDO QUESTO SPETTACOLO NON SI PUO' MORIRE

...e così magari nel frattempo noi poveri e imperfetti esseri umani potremo provare a trovare il tempo di portargli finalmente da mangiare, di amarli e di guarirli tutti, come meritano.

Grazie a Diego, per lo sbattimento dei biglietti e l'amicizia, e grazie a Cuore d'Oro che invece che sulla sedia vuota questa volta ha accettato di stare sul mio ginocchio destro nonostante non riuscissi a tenerlo fermo, come tutto il resto del corpo, per tutta la durata dello spettacolo.

P.S. Da anni fra le storielle che vado raccontando ai bimbetti in giro per il mio mondo c'è "Le tre raccoglitrici di cicoria"... gioia fin quasi alle lacrime quando ne è spuntata una piccola parte all'interno dello spettacolo più bello che io abbia mai visto. Grazie John, mio fratello!

Che iddio ti cerry!

Nessun commento: