lunedì 22 febbraio 2010

Missionari di pace


Afghanistan 22 febbraio 2010
Almeno trenta civili uccisi in un raid della Nato

Un raid aereo della Nato ha causato domenica la morte di almeno trenta civili, tra cui donne e bambini, nella provincia afgana di Uruzgan.

“Un gruppo di sospetti guerriglieri, che si pensava stessero per attaccare le forze armate afgane e internazionali, è stato bombardato dagli aeri della Nato, che hanno causato morti e feriti”, ha ammesso in un comunicato l’Isaf, la forza internazionale di assistenza alla sicurezza. “Le forze armate di terra arrivate in seguito sulla scena hanno riscontrato che tra le vittime ci sono donne e bambini, e hanno portato i feriti in ospedale”.

Il ministero dell’interno afgano ha dichiarato che effettivamente la Nato ha colpito un convoglio di tre minibus che trasportavano esclusivamente civili. Ora, spiega il Guardian, si teme che l’episodio possa riaccendere le polemiche tra la popolazione sulle vittime innocenti della guerra contro i taliban. Il governo di Kabul e la Nato hanno aperto un’inchiesta.



"Si teme che l'episodio possa riaccendere le polemiche"? Ma cosa dovrebbero fare? Farsi bombardare in testa, raccogliere i morti e pensare anche che tutto questo è fatto per il loro bene? Devono pensare "meno male che c'è questa missione di pace"?
Ma per piacere! Quanto tempo ancora dovremo assistere a queste stronzate ammantate di ipocrita preoccupazione per le sorti del mondo? Tornatevene a casa e lasciate che i popoli scelgano il loro destino e lottino contro la violenza con le armi della collaborazione e dell'organizzazione dal basso. Volete aiutare gli afghani e lottare con loro? Benissimo, dimostrate di avere veramente il coraggio e la dedizione al bene di cui vi fate finti paladini, andate a vivere laggiù senza la divisa e le armi dell'esercito più grande del mondo, ma vivete laggiù fianco a fianco con quella gente, coltivate la stessa terra, mangiate lo stesso cibo, crescete i vostri bambini a fianco dei loro, imparate cosa significa vivere laggiù con responsabilità e amore e a quel punto, ma solo a quel punto, odiate e combattete con loro, senza divisa, contro quelli che trasformano quelle terre in terre di violenza e sopraffazione.


Intanto, mentre noi ci occupiamo di Sanremo e delle bramosie sessuali di Bertolaso & C., come al solito c'è qualcuno che è un pò più avanti e si occupa di cose serie...

Paesi bassi 22 febbraio 2010
La caduta del governo fa tremare la Nato


Il governo di coalizione dei Paesi Bassi è caduto ieri dopo la bocciatura sulla proposta di rinnovo delle operazioni militari in Afghanistan. Un fatto che potrebbe avere importanti ripercussioni sia nella politica nazionale sia in quella estera.

Secondo il quotidiano dei Paesi Bassi Trouw, la crisi politica è il frutto dell’irresponsabilità delle principali formazioni politiche al governo, il Partito cristiano-democratico (Cda), di cui fa parte il primo ministro Jan Peter Balkenende, e il Partito laburista (Pvda). “Hanno anteposto i loro interessi a quelli del paese, non rendendosi conto delle conseguenze disastrose che il fallimento del governo poteva avere. La conseguenza principale, infatti, potrebbe essere il rafforzamento delle formazione politica di estrema destra Freedom party, di Geert Wilders”.

Il quotidiano belga De Tijd spiega che la crisi di governo arriva nel peggior momento possibile, proprio nel mezzo di una grave crisi economica. “I Paesi Bassi hanno bisogno immediatamente di almeno 35 miliardi di euro per soddisfare le richieste di riduzione del deficit dell’Unione europea. Ma il collasso del governo impedirà l’adozione di misure efficaci in tempi brevi”.

C’è anche chi si chiede quali saranno le conseguenze sul fronte afgano. Come El País: “La ritirata delle truppe dei Paesi Bassi arriverebbe proprio dopo l’inizio della vasta offensiva lanciata dagli alleati contro i taliban nel sud del paese. La defezione dei Paesi Bassi, pur non avendo gravi conseguenze dal punto di vista delle operazioni militari (visto che Amsterdam ha inviato pochi soldati nel paese), potrebbe scatenare un pericoloso effetto domino, che porterebbe altri paesi europei della coalizione Nato ad abbandonare il paese”.

Il quotidiano spagnolo spiega anche che in vista delle elezioni municipali di inizio marzo i maggiori partiti del paese stanno cercando di conquistare i voti delle minoranze. “I laburisti, i socialisti, i liberali e perfino i democristiani stanno usando per la loro campagna elettorale manifesti stampati in altre lingue. Serve ad attrarre i consensi degli elettori cinesi, arabi, turchi, marocchini e britannici”. E questo non è piaciuto ai partiti nazionalisti.


Che iddio ti cerry!

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