...Ma bisogna pur sopravvivere fino a che tutto sia pronto; e come Bernard Palissy, brucio i mobili e vivo come un asceta e un disperato.
(dalle Lettere a Jean-Louis Barrault)
Che iddio ti cerry!
sabato 29 ottobre 2016
lunedì 24 ottobre 2016
sabato 22 ottobre 2016
venerdì 21 ottobre 2016
Kragujevac
Desanka Maksimovic: UNA FIABA ROSSO SANGUE
(traduzione: Dragomir Kovačević)
(traduzione: Dragomir Kovačević)
Accadde, in un paese di contadini
nei Balcani montuosi,
che, da martire, morì
una brigata di allievi-bambini
in un solo giorno. Proprio così.
Nello stesso anno
erano tutti nati,
con i giorni scolastici di tutti, consueti,
alle feste tutti insieme
venivano invitati,
per le stesse malattie tutti vaccinati,
e tutti morirono nello stesso giorno.
Accadde, in un paese di contadini
nei Balcani montuosi,
che, da martire, morì
una brigata di allievi-bambini
in un solo giorno. Proprio così.
La brigata piccolina,
soltanto cinquantacinque minuti
prima dell'evento mortale,
sedeva nella panchina,
facendo gli esercizi
su quanto farebbe un viaggiatore
se viaggiasse a piedi...
e cosi via.
Le loro menti occupate
con le stesse cifre.
I loro quaderni nelle borse,
da un miriade di
cinque e dieci inondate.
Degli stessi sogni,
degli stessi segreti
patriottici e amorosi,
stringevano una manciata
in ogni loro tasca.
Sembrava a ciascuno
che avrebbe corso a lungo
sotto la luce del sole
risolvendo tutti i compiti,
come ci si vuole.
Accadde in un paese di contadini
nei Balcani montuosi,
che, da martire, morì
una brigata di allievi-bambini
in un solo giorno. Proprio così.
Dei ragazzi file intere,
uscendo dall'ultima loro lezione,
si presero per le mani,
incamminandosi alla fucilazione, sereni
come se la morte fosse nulla.
Dei ragazzi file intere
si alzarono nello stesso instante
verso la eterna culla.
nei Balcani montuosi,
che, da martire, morì
una brigata di allievi-bambini
in un solo giorno. Proprio così.
Nello stesso anno
erano tutti nati,
con i giorni scolastici di tutti, consueti,
alle feste tutti insieme
venivano invitati,
per le stesse malattie tutti vaccinati,
e tutti morirono nello stesso giorno.
Accadde, in un paese di contadini
nei Balcani montuosi,
che, da martire, morì
una brigata di allievi-bambini
in un solo giorno. Proprio così.
La brigata piccolina,
soltanto cinquantacinque minuti
prima dell'evento mortale,
sedeva nella panchina,
facendo gli esercizi
su quanto farebbe un viaggiatore
se viaggiasse a piedi...
e cosi via.
Le loro menti occupate
con le stesse cifre.
I loro quaderni nelle borse,
da un miriade di
cinque e dieci inondate.
Degli stessi sogni,
degli stessi segreti
patriottici e amorosi,
stringevano una manciata
in ogni loro tasca.
Sembrava a ciascuno
che avrebbe corso a lungo
sotto la luce del sole
risolvendo tutti i compiti,
come ci si vuole.
Accadde in un paese di contadini
nei Balcani montuosi,
che, da martire, morì
una brigata di allievi-bambini
in un solo giorno. Proprio così.
Dei ragazzi file intere,
uscendo dall'ultima loro lezione,
si presero per le mani,
incamminandosi alla fucilazione, sereni
come se la morte fosse nulla.
Dei ragazzi file intere
si alzarono nello stesso instante
verso la eterna culla.
Che iddio ti cerry!
giovedì 20 ottobre 2016
Art
Insane hard workers try to correct every god's mistake making a lot of mistake like little god's father and mother trying to make god grow up like a good child.
Che iddio ti cerry!
Che iddio ti cerry!
mercoledì 19 ottobre 2016
giovedì 22 settembre 2016
martedì 6 settembre 2016
Time to go
Per chi viaggia l’incontro con l’altro si svolge sempre «
tra », in una sorta di terra di nessuno che sta in mezzo alle due culture di
appartenenza. In quella zona non delimitata, tra il «già» e il «non ancora »,
dove i pensieri e i gesti trovano spazi comuni di comprensione, dove le
differenze non entrano a disturbare un dialogo che è spesso più facile di
quanto pensiamo.
Sono i sensi a comandare la mente. E hanno bisogno di movimento, come la lampadina di una bicicletta. Bisogna muoversi per far girare la dinamo. Muoversi, muoversi, muoversi verso quell’orizzonte che non è mai abbastanza vicino, eppure segna il limite del nostro sguardo.
(Marco Aime)
Che iddio ti cerry!
mercoledì 3 agosto 2016
Nintendo
Alcuni miei emissari in Giappone mi informano che la
Nintendo, grazie al grande successo di Pokemon Go!, si appresta a lanciare un
nuovo ambizioso gioco in realtà aumentata: il Monoteismo Go! Nel gioco, in nome
del dialogo interreligioso, si affrontano i credenti cristiani e mussulmani che
si sfidano nella caccia al profeta dell’avversario. Durante la caccia i
giocatori cristiani devono collezionare il maggior numero possibile di versetti
del Corano e impararli possibilmente a memoria. I giocatori mussulmani possono
invece fare collezione di santi e farli anche combattere tra loro (pare che a
San Giuseppe da Copertino, il mio santo preferito, sia stato assegnato uno
degli skill più elevati, pari a un Charmeleon per intenderci) e se avvistano la
Madonna possono prontamente edificarle un santuario in loco. Cosa succede
quando finalmente i giocatori scovano il profeta avversario? Due possibilità:
nel livello di gioco Basic si procede semplicemente ammazzandolo (!), mentre
nel livello Evolution si avranno a disposizione 12 ore per convertire il
profeta avversario alla propria religione (o essere da lui convertiti) Gli
ebrei si sono risentiti per non essere stati inclusi nel gioco e si vocifera
che si sia trattato di una mirata ritorsione della Nintendo in seguito alle
scocciature subite per aver posizionato alcuni teneri pokemon nel campo di
Auschwitz…
In preparazione anche un gioco per gli atei. Quegli
sporcaccioni e pervertiti potranno sbizzarrirsi nella ricerca dei resuscitati
dei greci per poi accoppiarsi allegramente con loro (pratica nella quale i
suddetti dei hanno raggiunto livelli di eccellenza, prima che il monoteismo li
condensasse in un concentrato di castità) Non è ancora chiaro come verrà
gestito l’amplesso in realtà aumentata, ma la Nintendo promette sorprese.
Che iddio ti cerry!
venerdì 29 luglio 2016
Simone
Un'opera d'arte ha un autore, e tuttavia, se essa è perfetta, possiede qualcosa di essenzialmente anonimo. Essa imita l'anonimato dell'arte divina.
Che iddio ti cerry!
Che iddio ti cerry!
giovedì 28 aprile 2016
Poteri magici
C'è stato un tempo in cui avrei voluto portare il mare a Milano
(o portare Milano al mare)
(o portare Milano al mare)
Grazie a Tigran Margaryan e all'Armenia tutta, finalmente ce l'abbiamo fatta
Che iddio ti cerry!
sabato 26 marzo 2016
Nina, ovvero appunti sparsi attorno a un nome e a una bambina
Nina
quando ti svelò il suo nome non volle spiegarne il perché
Com’era solita fare, lei
trattorino scontroso
Nina l’imbianchina, ma più trattore che imbianchina
A me non restò che amarli tutti
Il trattore, l’imbianchina e Nina
Che poi non era il suo solo nome, ne aveva almeno un altro
leggero come l’aria
Donna dei travestimenti non poteva certo accontentarsi di un
nome solo
E così ecco Nina
Quel che non sapeva, o forse sì, è che un perché non svelato
È miccia per bomba di perché da esplodere e poi raccogliere
con cura da entomologo
Perché le parole, come i nomi, sono secchi da riempire di
significati
finché traboccano
E così ecco la Nina di Cechov, da me misero Kostja assillata
Nei tentativi di attrici mai abbastanza Nina per me
O la Nina che Faber ha visto volare tra le corde
dell’altalena
Oppure la Nina ti te ricordi
Quanto che gh'avemo meso
Andar su sto toco de èto
Insieme a fare a l'amor…
Cantando il tempo passa veloce e tanto tempo passò e tante
cose successero
Che tutte non le ricordo
Anche se alcune le ricordo troppo forte
Fu così che arrivò anche un tempo nuovo per Nina
Questa volta arrivò soffiata dalle labbra della Simo e
annunciata dalla sua pancia sempre più rotonda
Che gioia quella volta invitare Nina ad ascoltare Nina
Nina la pancia incontra Nina il trattore… o forse no, beh
dai, non proprio…
Nina il trattore si era dovuta fare note e canto per un
Baccano che non voleva smettere di correrle vicino, per sempre
Che emozione quel giorno… c’è Nina la pancia, devo fare
tutto per bene, non devo sbagliare
E poi c’è anche Pietro, il fiero cavaliere di Nina la pancia…
“Quando nasce Nina io sbrocco!” chissà se questa la Esther
se la ricorda… e infatti sbroccai
Disturbo bipolare lo chiamano
Per me è solo gioia in eccesso, incontenibile
Ai tempi del trattore la svuotavo tutta su di lei, giorno
per giorno,
lei ne faceva giardino, con pazienza ed aratro, e io mi salvavo
lei ne faceva giardino, con pazienza ed aratro, e io mi salvavo
ma ora la accumulo e poi
trabocco nel mondo
E il mondo non è fatto per contenere gli sbrocchi di tutti
Che bello quando Nina mi chiede di leggere un libro
Chissà se lo chiede a tutti, a me lo chiede spesso, come
abbia capito
E allora via! Si legge… che poi i libri in fondo sono sempre
quelli
Sono per bambini certo, qualcuno potrebbe annoiarsi a legger
sempre gli stessi
Ma io mica leggo i libri, io leggo Nina
I libri sono gli stessi, ma le sue reazioni no, sono sempre
nuove
Libro più meraviglioso del più sorprendente fra i pop-up
E allora? E allora se Pietro è cavaliere, a me non resta che
farmi cavallo…
Nina, Pietro e il
cavallo
Nina e Baccano al
tempo dei loro favolosi travestimenti
(qui nei panni di
Maria Pig e del Nonno di Tony Mannaro)
Che iddio ti cerry!
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