mercoledì 29 settembre 2010

Radio days


Riordinando un vecchio pc ho ritrovato alcune parole prese dal blog del mio speaker radiofonico preferito (è quello, per intenderci, a cui devo la scoperta degli Eels)

Fabio said...

Quello che trasmetto e' proprio quello che ascolterei a casa. Io credo che quello sia il senso della radio: condividere i propri ascolti. Stamattina ero sul bus che mi portava all'aeroporto. L'autista aveva sintonizzato la radio su una certa Radio 101, una cosa da fare accapponare la pelle. Le televisioni commerciali fanno vomitare, ma anche le radio commerciali fanno il loro bell'effetto sul sistema digerente. C'erano due imbecilli che cercavano disperatamente di fare ridere e invece facevano una compassione indicibile. Ma perche' non hanno scelto un lavoro onesto? Mah. Comunque quello che volevo dire e' un'altra cosa. A un certo punto e' partito un jingle che per fortuna ha interrotto le stupidaggini di quei due poveretti. Il jingle diceva qualcosa tipo "Radio 101, solo musica degli anni '80, '90 e di oggi". E li' mi si e' chiarito tutto, tutto. Per le realta' commerciali non esiste nulla prima degli anni '80. Gli anni di Berlusconi (lo so che pensate che gli anni di Berlusconi siano questi, ma non e' cosi'. Il nano marcio ha seminato negli anni '80 la merda che adesso ci circonda). Gli anni '60 e '70 per loro semplicemente NON ESISTONO. Perche' in quegli anni la musica era davvero musica e le radio erano davvero libere. E quindi, quegli anni Radio 101 e tutti quelli li' li hanno completamente rimossi. E' per questo che e' importante trasmettere la Band, i Byrds, gli Stooges... Perche' trasmetterli e' fare resistenza rispetto a Radio 101 e alla cultura dominante consumista che in Radio 101 trova espressione...

...Piu' che altro mi piace tanto fotografare, e quando sei cosi' appassionato a una cosa poi chi vede il risultato percepisce la tua passione. Pero' sono un dilettante naturalmente. Un fotografo bravo di Londra, Nick Scott, mi ha regalato un bel libro di tecnica fotografica, ma e' addirittura troppo complesso. Mi piacerebbe conoscere le "regole base", ma soprattutto per prendermi la liberta' di non applicarle (come alla radio, dove la regola base e' trasmettere canzoni di 3 o 4 minuti, parlare all'inizio e alla fine di ogni brano, ecc., per cui diventa bellissimo trasmettere brani di mezz'ora, parlare ogni 2 o 3 pezzi, ecc.)...

...Speriamo la mostra arrivi a Milano. Un giorno cerco la foto del primo mixer dal quale ho trasmesso a Radio Popolare (arrugginito, ma si usa ancora qualche volta quando si registra da uno studio vicino all'auditorium). Trasmettevo di notte. Spegnevo tutte le luci tranne una piccola lampada puntata sul mixer di quello studio microscopico. Davanti a me avevo tutte quelle lucine. Basta, mi devo fermare perche' quando penso a quelle notti mi si riempiono gli occhi di lacrime di commozione (nostalgia canaglia!)...




Che iddio ti cerry!

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