Non so voi, ma la mia educazione sentimentale alla vita di coppia me l'hanno impartita George & Mildred. Dev'essere per questo che per qualche anno ho girato in sidecar. Una gran figata, anche se spesso ci si ribaltava. Il sidecar permette grandi evoluzioni, sfida le leggi della fisica e si fa un baffo dell'accelerazione centrifuga, grazie allo splendido gioco di complicità fra pilota e passeggero, che con il suo costante lavoro di riequilibrio del baricentro e attraverso la cura della distribuzione dei pesi, è un vero e proprio co-pilota. Spinto dal consueto entusiasmo distonico, e dall'ebbrezza che mi contraddistingue per larga parte della mia sobria vita, ho spesso lanciato il sidecar ai limiti, verso i confini dell'universo della velocità di coppia, trovandomi più volte ribaltato e con la faccia che misurava l'asfalto. E' stato solo dopo anni di continue revisioni al mezzo e di cocciuta affezione al sidecar che ho intuito il problema all'origine dei ribaltamenti: il co-pilota non c'era! Un problema di non trascurabile importanza, devo ammetterlo, che, forse perchè troppo suggestionabile, non avevo considerato con la necessaria attenzione.
Con una Vespa 50 Special ora viaggio più sicuro e anche più veloce, mi gusto la piega disumana e il rombo scoppiettante, ma non dimentico i bei tempi andati del sidecar, perchè anche quando si misurava l'asfalto, ci si divertiva parecchio, più di quelli rimasti a terra.
Che iddio ti cerry!
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