Le parole che nominano le cose sessuali sono tutte
inadeguate. O troppo triviali, o troppo eufemistiche, o troppo tecniche. Il
sesso sta sempre da un’altra parte rispetto al suo nome. Si prova malinconia
quando se ne parla, perché gli si fa torto, il discorso che lo descrive non è
mai appropriato. Non si riesce a darne conto con le parole in misura
accettabile. Ma a ben vedere questo è molto bello. La dismisura fra il sesso e
le parole dimostra la sua imprendibilità, la sua eccedenza, la sua inesauribilità.
Il sesso si sporge oltre il linguaggio. E’ più grande, più vasto del
linguaggio. Quando finalmente troveremo le parole giuste per nominarlo, e il
discorso coinciderà perfettamente con i contorni del sesso, allora non
desidereremo più, non ci innamoreremo più, non faremo più figli.
Quando una descrizione aderirà perfettamente e senza residui
ai contorni delle cose, il mondo si dissolverà.
Che iddio ti cerry!
Nessun commento:
Posta un commento