domenica 27 marzo 2011

Il gioiello

"Il mondo è grande ed è bello, ma è molto offeso" scriveva Elio Vittorini e sulle sue strade, o nelle sue stanze, ho pescato un piccolo gioiello (sì, avevi ragione, un gioiello!)
Trascrivo e saluto con un pò di quei suoni che hanno viaggiato nelle mie orecchie negli ultimi giorni...


Scorro, schiumo, sciabordo.
Porto sulla cresta delle correnti
l'acqua placida e ogni furia.
Nelle mie viscere più profonde
custodisco i loro lamenti.
Le dita delle mie onde accolsero
quelle silenti disperazioni
e restituirono loro il sonno più antico:
l'ultimo sonno senza sogni
che rapisce i pensieri
e cancella ogni paura
e si prende il respiro
che si fa statua di cera.
Immobile. Gelo.
Li ho cullati uno a uno
e li ho adagiati sul fondo del fondo.
Scorro, schiumo, sciabordo.
Ma che paese è mai questo?
Che uomini sono
quelli che hanno negato la mano
ai loro fratelli?
E poi la terra sui poveri resti
corrosi dal sale
fatti a pezzi
dai denti affilati
dei pescecani?
Scorro, schiumo, sciabordo
sotto il cielo di Capopassero.
Io li ho veduti.
Io sono testimone.
Accompagno quelli che vanno per mare
e nell'abisso custodisco
i loro lamenti.
I lamenti rimasti impigliati nelle reti
gonfie di nuvole di pesce azzurro
e di tonni.
E di mani e di braccia e di gambe frantumate.
E di occhi galleggianti. Sgranati.
E di pezzi di cuore
scampati ai morsi
dei figli del mare.
Scorro, schiumo, sciabordo.
Io che li ho restituiti
in braccio alle correnti
per adagiarli nell'abisso
io sono testimone
e l'unico
che può chiamarsi innocente.
Scorro, schiumo, sciabordo.
Ho pianto con il loro pianto
ho ruggito con il loro urlo
ho intonato il loro lamento
e un canto.
E ho udito un pescatore
ascoltare quelle voci
e gridare alla tempesta
alle stelle, alla notte, al vento
e finanche agli angeli dei pescatori
l'ho udito gridare:
"C'è qualcuno che piange qui?".
Scorro, schiumo, sciabordo.
I mari non hanno altra voce.
Non posseggono altra risposta.
Tempesta è tempesta. Bonaccia è bonaccia.
A loro è risparmiata la malinconia del dubbio.
Scorro, schiumo, sciabordo.
Ma che paese è mai questo?
Che uomini sono
quelli che fanno finta di niente?
Che vedono e non hanno visto?
Che sentono e non hanno udito?
Che sanno e non hanno saputo?
E che celebrano le differenze come colpa?
Che distinguono il diritto alla pace
per i vivi e per i morti
guardando al colore della pelle
al timbro di un passaporto
a un conto di valore a misura di merce?
Che pesano la gente a utile carne
come si fa coi porci?
Che uomini sono questi?
Scorro, schiumo, sciabordo.
E' questa la voce del mare.
Io sono testimone.
Ho avuto pietà del loro dolore
e li ho adagiati
- come fa la madre la sera col figlio
prima di consegnarlo alla notte -
li ho adagiati nell'acqua di un fosso.
Ho restituito loro il silenzio.
Ho consolato il loro lamento.
E il fracasso dei morti
è diventato un canto.
Un canto clandestino
che saliva dall'abisso.
Mimmo Sammartino
 



Che iddio ti cerry!

lunedì 14 marzo 2011

Ora? Et-labor-azioni

Sei stata l'ondata perfetta
per infrangerti contro di me
e adesso che tutto è sommerso che cosa resta e perchè?

sei stata l'ondata perfetta
per infrangerti contro di me
e adesso che tutto è sommerso che cosa resta e perchè?
sei stata un'ondata violenta
per aprirti qui dentro di me
e adesso che tutto è diverso questo silenzio cos'è?

una festa infestava la mia testa
mentre lei rotolava nella cesta
della rivoluzione, della sbronza
tra le voci calde della protesta

mi sentivo un veliero nel tuo letto
ma per te io non ero che un insetto e poi
un giocattolo d'indifferenza
dimmi quanto vale la mia verginità

giù la piazza accendeva la tempesta
quel diluvio di ogni adolescenza
un uragano un ammutinamento
contro la ginnastica dell'obbedienza

samurai senza pace senza guerra
nell'elastico dei sentimenti tuoi
c'era il disordine dell'innocenza
nell'adrenalina delle mie verità

sei stata l'ondata perfetta
per infrangerti contro di me
e adesso che tutto è sommerso
che cosa resta e perchè?
sei stata un'ondata violenta
per aprirti qui dentro di me
e adesso che tutto è diverso
questo silenzio cos'è?

(La chiglia si incaglia nella voglia di te
ed io ero il tuo prossimo relitto)

la chiglia si incaglia nella voglia di te
che travolgevi tutto senza tanti perchè
che eri come un tuffo dove il mare più blu
e io ero il tuo prossimo relitto

le sciarpe al collo e tutta la carnalità
in quel corteo le prime libertà
ti consegnavo l'ingenuità
quante volte mi hai rubato la verginità

sei stata l'ondata perfetta
sei stata l'ondata perfetta
ed io ero il tuo prossimo relitto
sei stata l'ondata perfetta
sei stata l'ondata perfetta
quante volte mi hai rubato la verginità

(La chiglia si incaglia nella voglia di te
tu eri come un tuffo dove il mare è più blu)
ed io ero il tuo prossimo relitto
(le sciarpe al collo e tutta la carnalità
ti consegnavo l' ingenuità )
quante volte mi hai rubato la verginità


Che iddio ti cerry!